Andrea Collesano was born in Pontedera in November 1980. After completing his diploma, he went on to graduate in Painting at the Academy of Fine Arts, Florence, with a thesis in which he analysed the metaphoric and mythological figures in Bocklin's painting, paying particular attention to the zoomorphic part. He has lived and worked for several years in Forte dei Marmi. The marine element, nature and animals are his main source of inspiration. It pays particular attention to the animal world. His subjects range from small miniatures depicting tiny insects to large works, where whales and other mysterious creatures of the abyss reign. He loves drawing in ink on paper that he prepares himself, giving the material a flavour of ancient times and a feeling of melancholy serenity. The stains and the effects thus obtained from ageing often become the starting point for creating his beasts. Inspired by the ancient, the lost and the old symbolic and naturalists’ engravings, he tries to recreate the world that inhabits his mind.

 
In 2011 he began experimenting with bronze sculpture by transforming his animals into three-dimensional figures. The dreamlike present in his work is mixed with the almost scientific, obsessive precision of detail. These symbols are recurring: keys, two-tone chessboards, indefinite horizons and glimpses of architectural elements in the shape of abandoned coastal lighthouses. There is no trace of human presence but only animals, as if suspended. Timeless. How do you dream?
 
 
Andrea Collesano nasce a Pontedera nel novembre del 1980. Dopo il diploma artistico nel 2004 si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze con una tesi in cui analizza le figure metamorfiche e mitologiche nella pittura di Bocklin prestando particolare attenzione alla parte zoomorfa. Vive e lavora da diversi anni a Forte dei Marmi. L’elemento marino, la natura e gli animali sono sua principale fonte di ispirazione. Rivolge particolare attenzione al mondo animale. I suoi soggetti spaziano dalle piccole miniature rappresentati minuscoli insetti a opere di grandi dimensioni dove regnano protagoniste balene e altre misteriose creature degli abissi. Ama disegnare a china su carta che lui stesso prepara donando al materiale un sapore di tempi antichi e una sensazione di malinconica serenità.
 
Le macchie e gli effetti così ottenuti dall’invecchiatura diventano spesso il punto di partenza per creare le sue bestie. Ispirandosi all’antico, al perduto e alle vecchie incisioni simboliche e naturaliste, cerca di ricreare il mondo che abita la sua mente. Nel 2011 inizia a sperimentare la scultura in bronzo trasformando i suoi animali in figure tridimensionali. L’onirico presente nei suoi lavori si mescola con la precisione quasi scientifica, ossessiva, del dettaglio. Ricorrente è il simbolo: chiavi, scacchiere bicrome, orizzonti indefiniti e squarci di elementi architettonici in figura di fari marini abbandonati. Non c’è traccia di presenza umana ma soltanto animali, come sospesi. Senza tempo. Come sogni.